Per chiudere un portico e sostituire una copertura a solaio con un tetto a due falde, è necessario ottenere il permesso di costruire.

In assenza di tale permesso, si tratta di abuso edilizio, punibile con una sanzione demolitoria.

Il Tar Lazio, con la sentenza 10300/2024 del 22 maggio, ha confermato questa posizione respingendo un ricorso contro una sanzione di ripristino emessa dal comune per i seguenti illeciti edilizi:

• a) chiusura di un portico parzialmente con opere murarie e parzialmente con vetrate, accorpando la nuova volumetria al corpo preesistente e destinandola a locale cucina completo di impianti.
• b) sostituzione della copertura a solaio con una a tetto a due falde, aumentando la volumetria interna;
• c) redistribuzione degli spazi interni senza preventiva comunicazione.

Il TAR ha precisato che l’ordine di demolizione è un atto vincolato, privo di margini di discrezionalità, e deve essere emanato indipendentemente dal tempo trascorso, poiché la costruzione abusiva costituisce una lesione permanente ai valori costituzionalmente tutelati riguardanti il governo del territorio. Non esiste alcun diritto a mantenere una situazione di fatto abusiva, e il decorso del tempo non sana tale abuso.

Il rapporto amministrativo del 25 gennaio 2012 ha evidenziato che la chiusura del portico crea una nuova volumetria, poiché il locale è adibito permanentemente a cucina completa di impianti, ad uso abitativo.

La sostituzione della copertura a solaio con una a tetto a due falde crea ulteriori volumetrie.

Inoltre, anche l’installazione di pannelli in vetro per chiudere un portico aperto su tre lati crea un nuovo locale utilizzabile, incrementando la volumetria preesistente.