Ok alle foto di Google Earth per verificare un abuso edilizio
Dal Tar Calabria: è possibile utilizzare le immagini di Google Earth come prova documentale per l’annullamento del permesso di costruire in sanatoria Per provare la presenza di un abuso edilizio o la veridicità di una dichiarazione è possibile utilizzare Google Earth: il Tar della Calabria si è avvalso di questo strumento nell’esame di una controversia circa l’annullamento del permesso di costruire in sanatoria.
Data:
11 Ottobre 2018
Dal Tar Calabria: è possibile utilizzare le immagini di Google Earth come prova documentale per l’annullamento del permesso di costruire in sanatoria
Per provare la presenza di un abuso edilizio o la veridicità di una dichiarazione è possibile utilizzare Google Earth: il Tar della Calabria si è avvalso di questo strumento nell’esame di una controversia circa l’annullamento del permesso di costruire in sanatoria.
I fotogrammi del programma costituiscono prove documentali pienamente utilizzabili anche in sede penale; questo il chiarimento espresso nella sentenza n. 1604/2018, contrariamente a quanto espresso in una precedente sentenza.
Il caso in breve
Il proprietario di un immobile presenta domanda di condono edilizio ai sensi della legge 47/1985; il Comune rilascia la concessione edilizia in sanatoria. Tuttavia, dopo lo svolgimento di alcuni accertamenti, l’amministrazione annulla tale concessione e ordina la demolizione delle opere realizzate abusivamente.
Dalle indagini svolte, anche consultando Google Earth, è emerso che alcune opere erano state edificate dopo il 2001 mentre, presupposto indispensabile per potersi avvalere dei benefici della legge 47/1985 sul condono edilizio, è l‘ultimazione dei lavori di costruzione entro il 1° ottobre 1983.
In particolare, sulla scorta delle aerofotogrammetrie acquisite presso l’Amministrazione e delle immagini presenti sul programma Google Earth, le opere risultano realizzate addirittura dopo la presentazione della domanda di sanatoria e comunque successivamente all’anno 2001; inoltre, che l’immobile in esame a quell’epoca è di dimensione differente rispetto allo stato rappresentato in progetto.
Pertanto, a detta dei giudici, la concessione edilizia è ottenuta in base ad una falsa o erronea rappresentazione della realtà e quindi il Comune può esercitare il proprio potere di autotutela, senza dover rendere alcuna particolare motivazione di pubblico interesse.
In definitiva, i giudici amministrativi si sono avvalsi di Google Earth, i cui fotogrammi costituiscono prove documentali pienamente utilizzabili anche in sede penale (cfr. Cass. pen., Sez. III, 15 settembre 2017 n. 48178) e confermano la revoca del titolo abilitativo e l’ordine di demolizione delle opere abusive.
Ultimo aggiornamento
11 Ottobre 2018, 21:31